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Chi sono?

Ciao, potete chiamarmi Kohaku. Viaggio verso la quarantina (e l'adrenalina l'ho smarrita da un bel po', scusa Capa). Vengo dal Sudde Italia. Mi piacciono anime, manga, videogiochi, libri, musica, film e sport di vario tipo (soprattutto il pallò), quindi queste sono le cose di cui parlerò principalmente in questo sito. Poi, magari, ci può stare ogni tanto anche la forchettata di cazzi miei, o qualche discorso iper-autistico sul mio personaggio preferito (Rocco di Pokémon, al quale POTREI finire col dedicare un'intera sezione del sito. Diamo tempo al tempo).

Tifo FC Internazionale. Se mi incrocerete sui social media lo capirete molto bene, o ve lo farò capire io. Tifo anche Avellino, che è la squadra della mia città. Daje, doxxateme, non è difficile. Ah, provateci a dirmi che non si tifano due squadre o del territorio o altre minchiate.

I miei hobby preferiti sono scrivere e disegnare in stile manga. Su questo sito posterò tutto ciò che farò, e ci ho messo un bel po' di impegno nel lavorare al template in modo che fosse adatto anche a questo genere di contenuti. Il mio è un hobby, anche se sono molto appassionata, quindi non aspettatevi capolavori; allo stesso tempo mi sto attrezzando per imparare e migliorare. Il problema è che voglio fare troppe cose (e a quest'età diciamo che il tempo libero è un evento imprevedibile e dalla durata estremamente variabile).

Sono una grande fan di Pokémon, soprattutto dei giochi della serie principale. Ho giocato per un bel po' a Pokémon Masters EX, ahimè.

Introduzione al sito: de social media e filtro all'ingresso

È ufficialə, mi sono rotta il cazzo. Dopo tanto peregrinare per i social media, sono finalmente stanca di discutere.

Internet, un tempo, era un luogo di evasione dove poter stare tranquilli, incontrare persone simili a sé che nella vita reale non si sarebbero mai incontrate, e chiacchierarci felici riguardo i propri interessi in comune. Specialmente per una persona solitaria come me, internet è sempre stato una valvola di sfogo, un'isola felice. Tuttavia ho assistito con orrore, dal 2010 in poi, alla trasformazione sua e della sua utenza in un lago di vomito, e dolorosamente mi sono dovuta rendere conto che per me valevano le parole "io non appartengo" anche e soprattutto su internet ormai, non più solo nella vita reale.

L'internet di un tempo era diviso in tanti piccoli isolotti autocontenuti. Vuoi parlare di Evangelion? Vai sul forum di Evangelion. Vuoi parlare dell'Inter? Vai sul forum dell'Inter. Non ti piace tanto quello che c'è? Te lo fai tu coi tuoi amici il forum, con blackjack e squillo di lusso. Semplice, comunque non privo di drama eh, per carità, ma... molto, molto più semplice e sereno. Ognuno coltivava il proprio orticello.

L'internet di ora? Letteralmente invivibile, e cerca di far passare per normale il concetto che il tuo post su un social medium sia prontamente visibile a tutti: vanilla e feticisti, fasci e commie, nerd e normie, donne e uomini, adulti e bambini, amici, parenti, aziende, persone famose (nonchè il tuo datore di lavoro!). No, NON È NORMALE. Così come non sono normali certe derive pseudomoraliste cattomormoniche adottate da una certa sponda di internet, soprattutto quella femminile anglofona, o certe derive di estrema destra e incelline sbucate fuori da pischelli che vivono nel garage del padre.

Certo: anche questo sito è visibile a tutti, come il post di cui parlavo poco fa. C'è una piccola differenza però: devi andartelo a cercare e non fa parte di un social in cui, anche se non mi segui, ti ritroverai i miei post a caso in home(voglia l'algoritmo). Se vuoi leggere i miei contenuti, devi prima mettere questo sito nei tuoi segnalibri/preferiti/comelichiami, poi aprirlo coscientemente, e infine aprire, sempre coscientemente, SOLO i post che scrivo che ti interessano. È un concetto MOLTO diverso.

Poi vi assicuro che la gente, al giorno d'oggi, rompe il cazzo su TUTTO. E io nun c'a facc' cchiù. Troppa gente, anche (a volte soprattutto...) quella che si ritiene intelligente tende a demonizzare ciò che non capisce. Può essere un genere musicale, un modo di scrivere o comunicare, una corrente politica, una squadra di calcio: "se non lo capisco, allora esso rappresenta il male assoluto; ed io sono migliore per il solo fatto di non capirlo". Inoltre, bisogna essere senza macchia; mai mostrare di avere un'idea che si disallinei leggermente dal pensiero comune o, peggio, che si allinei con la Sponda Cattiva (relativa allo specifico utente in oggetto). Lì arrivano il silenzio e l'estradizione. Sia mai cercare di capire, discutere o CAZZO, semplicemente passarci su; troppo complicato capire che una persona non può MAI essere caratterizzata esclusivamente da cose che ti piacciono.

Poi per carità, ogni tanto un utente sano lo incontri, e anzi in quel frangente sei tu a fare la figura del pazzo perché sei così esaurito e sulla difensiva dopo mille litigi che non ci riesci manco a credere che quel cristo stia parlando con te senza mangiarti vivo. Nonostante ciò, in me prevalgono la stanchezza, la solitudine, e l'esaurimento completo della voglia di cercare di farmi capire.

Che poi tutto questo non è neppure semplicemente colpa delle persone; purtroppo sorprendo anche me stessa ad adottare questi comportamenti perché, come dicevo un po' di righe fa, siamo tutti nello stesso sfaccimma di scatolone. Se io sono fatta in un certo modo, ma buona parte di ciò che vedo è costituita da post che non mi interessano perché i social media sono fatti così, calderoni perlopiù inutili della qualsiasi, è pure normale che prima o poi la brocca mi parta. Farò un esempio imbecille fattapposta: se sono interista, perché devo parlare dell'Inter in un posto dove ci sono anche i tifosi di tutte le altre squadre? Apro il social, vedo un post, dieci, cento, di gente che parla male della mia squadra o dice cazzate. È ovvio che prima o poi mi venga da ribattere ad uno di quei commenti, dopo che piccole percentuali di irritazione si saranno accumulate, ed ecco che ci si incazza e si litiga riguardo il nulla assoluto. E, ripeto, questo era un esempio scemo (e perlopiù irrilevante, figuriamoci se mi frega un cazzo di R0$$0ner0104 che scrive che Rejinders è meglio di Barella); è che i social sono strapieni di robe che NON VOGLIO VEDERE, e non è presente alcun giudizio morale qui: sono cose che semplicemente mi stanno sul cazzo o per le quali provo interesse negativo. Per cui, al decimo contenuto irritante, probabilmente lascerò un commento/scriverò un post piccato (o ovviamente, viceversa, l'utente lascerà a ME un commento piccato perché continua a ritrovarsi miei post in cui parlo di roba che non importa a lui, non gli piace o addirittura odia).

Per concludere l'infiocchettata, mi si è anche largamente infranto il sogno di bambina di condividere con altri le mie passioni; è una missione assolutamente impossibile. Di persone a cui piace "cosa X" se ne trovano, eh. Ma laddove per alcune "cose X" l'esperienza di condivisione è abbastanza lineare e perlopiù pacifica ed appagante, per altre "cose X" la cosa si fa più complessa, ed esistono così tanti modi diversi di godere di "cosa X" che alla fine ti senti comunque solo. Eppure non sei unico, perché nessuno al mondo è unico, ma porca puttana.

Qui lo farò l'esempio specifico, dai. Ah, se sei normie non ti aspettare di capire quello che scriverò ora. Fa' conto che mi piaccia un personaggio fittizio, che abbia stuzzicato il mio interesse il suo design e il modo in cui è scritto. Mi piace inventarci storie, anche elaborate, l'eterno fenomeno delle fanfic/doujin, e farne illustrazioni. Inoltre, amo "studiare" il modo in cui gli autori hanno costruito il personaggio e il modo in cui esso viene interpretato da diverse mani. Tu penserai: bene, è una cosa comunissima nei fandom. Però, oddio. Il personaggio è maschile, e a me non interessa farci yaoi (anzi, mi ha rotto il cazzo lo yaoi in generale). Bene, ho già ridotto ad una percentuale infima il numero di persone con cui posso condividere la cosa. Poi c'è il fan pervertito (e il mio interesse riguardo il porno, a dispetto del mio linguaggio sudicio, è negativo), il fan che tratta il personaggio come se fosse il... suo fidanzato reale e blocca chi dice "anche a me piace quel personaggio!" (dioschifoso), e a buona parte del resto non interessa manco come sia scritto il personaggio, o la lore del gioco/fumetto/cartone/quelcheè: anzi, tante volte il medium da cui proviene non l'hanno manco mai visto da lontano, semplicemente hanno visto un design che gli piaceva e hanno iniziato a ********* sopra. O a disegnarlo per seguire una tendenza. Capirete che ciò che mi resta è parlare in gran parte al vuoto, o nella migliore delle ipotesi a qualcuno di paziente che riesce a starmi dietro ma a cui tutto sommato 'sta roba non interessa così tanto (e allora perché prolungare la sua agonia?). Persone che la pensano come me ESISTONO, lo so, ne ho viste diverse di sfuggita annegare in quel mare prima che potessi dar loro un batti cinque. Qualcuna, invece, la conosco davvero. Però veramente, è rarissimo incontrarle.

Mi sento superiore? Anche no, mi sento pure imbecille. Però se perfino tra persone che condividono le tue passioni devi sentirti incompreso, vale ancora la pena frequentare certi lidi?

Ultimo ma non meno importante! Frequentare community di qualsiasi tipo porta, spesso, alla "Polizia dell'Esperienza". Vuoi condividere la tua passione per un videogioco (specie se Live Service) con altre persone? Ci sarà sempre uno stronzo (di solito molti di più) che ti dirà COME DEVI GIOCARE. Se non giochi nel modo che lui predica, ti tratterà con sufficienza e un velo neanche troppo sottile di ironia, come se fossi una persona "speciale". E parliamo di videogiochi, eh! Ovviamente è un atteggiamento presente in molti altri ambiti ("se fai questo non sei un vero X"), ma lì per me rappresenta proprio lo Zenit dello sfrantumamento di coglioni, perché si tratta di una cosa così irrilevante che CHE CAZZO TE NE FOTT' A TTE di come gioco e perché gioco, dio santo... Ah, e se poi dovessi essere felice per una cosa che riguarda il gioco STAI TRANQUILLO che ci sarà l'Einstein che piscerà sulla tua stupida, effimera, insignificante felicità in qualche modo. Così, per sfizio.

Insomma, basta così. Dato l'ambiente e l'andazzo, preferisco scrivere i miei pensieri in un luogo un po' più appartato.

Ciò non vuol necessariamente dire che io desideri lasciarmi completamente alle spalle i social media; forse non ci crederete, ma nonostante il mio indignatissimo sfogo (lol) ho TANTA voglia di chiacchierare con le persone, conoscerne di nuove, e anche litigare, e anche riderci insieme. Però certe cose... certe cose le lascio scritte giusto qui. Fini a sé stesse. Inoltre, all'improvviso, ho deciso che fanculo l'Inglese, e fanculo gli Inglesi (o meglio, gli 'mmeregani). Se utenti non Italiani avessero così tanta voglia di leggere ciò che scrivo si ficcassero Google Translate su per il culo come fanno coi siti in Giapponese e non rompessero i maroni a me. Vero è che probabilmente nessuno, o quasi, sarà interessato a cose così nerd nella mia penisola, ma sono sinceramente stanca di esprimermi nella mia seconda lingua (terza se consideriamo il dialetto) castrando significativamente le mie (già non perfette) capacità scrittorie. Non voglio la grande notorietà (mi costerebbe chili di Xanax), al massimo mi farebbe piacere se a qualcuno interessasse ciò che scrivo.

In conclusione: se non si fosse capito, e se non avete chiuso ancora la pagina, Cornerstone non ha alcuna particolare intenzione di essere politicamente corretto, non è profumato, non ha nessuna intenzione di sforzarsi per far piacere a qualcuno, nè ha un target. Inoltre, è molto text-heavy per cui se avete l'attention span di un pesce rosso vi scongiuro di premere il tasto indietro del vostro browser. Ma vale per tutto, eh. Se vedete qualcosa che non vi piace, gentilmente, chiudete la tab del browser, grazie. Via dal cazzo.

Se siete arrivati fin qui, però, chissà... forse questo sito vi piacerà.

Grazie per l'attenzione, e buon proseguimento di giornata.

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